Il Ribezzo legge

Progetto di lettura con incontri quindicinali, per "lettori appassionati" che si confrontano sulla lettura dei libri proposti e ne condividono l'esperienza.

"Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate,
vederle annerite, diverse."
"Fahrenheit 451" si apre con una gioiosa fiammata, e di lì a poco scopriamo cos'è che viene divorato dalle fiamme.
Il romanzo di Ray Bradbury immagina un mondo in cui i libri sono banditi da tutti gli ambiti della vita e in cui non solo leggerli, ma anche possederli è proibito.
Il protagonista, Montag, è un pompiere incaricato di distruggere i libri rimasti.
Ma quando il suo piacere lascia il posto al dubbio, la storia solleva domande cruciali su come preservare la capacità di pensare
in una società in cui il libero arbitrio, l'espressione del sé e la curiosità
sono sotto attacco.
Nel mondo di Montag, i mass media detengono il monopolio dell'informazione
eliminando così quasi del tutto la capacità di pensiero autonomo: nella metropolitana, le pareti sparano pubblicità a tutto volume; a casa, la moglie di Montag, Mildred, ascolta giorno e notte la radio e tre delle pareti del loro salotto sono ricoperte da schermi; al lavoro, l'odore di cherosene aleggia sui colleghi di Montag, che fumano e si dilettano a far cacciare i topi al loro segugio meccanico e quando suona la sirena, saltano sui loro veicoli a forma di salamandra, a volte bruciando completamente intere biblioteche.
Ma mentre giorno dopo giorno appicca il fuoco ai libri trasformandoli in "farfalle nere", Montag talvolta pensa al materiale di contrabbando che ha nascosto in casa.
A poco a poco, inizia a mettere in dubbio la natura del suo lavoro. Montag realizza che si è sempre sentito a disagio,
ma gli mancavano le parole per esprimere i suoi sentimenti, in una società in cui anche solo pronunciare la frase "C'era una volta" può essere fatale.
"Fahrenheit 451" descrive un mondo governato da vigilanza, robotica e realtà virtuale, una visione che si è rivelata incredibilmente profetica, e che da voce, inoltre, alle paure di un'epoca.
Il romanzo fu pubblicato nel 1953, al culmine della Guerra Fredda. Questo periodo era caratterizzato da paranoia e paura diffuse in tutti gli Stati Uniti, la patria di Bradbury, amplificate dalla soppressione di informazioni
e da brutali indagini governative.
In particolare, questa mentalità da caccia alle streghe prendeva di mira artisti e scrittori sospettati di simpatizzare con i comunisti.
Bradbury era preoccupato per questo giro di vite sulla cultura, riteneva che creasse un pericoloso precedente per un'ulteriore censura e gli ricordava la distruzione della Biblioteca di Alessandria e i roghi dei libri dei regimi fascisti.
Analizzò questi agghiaccianti collegamenti in "Fahrenheit 451",
intitolato così perché è la temperatura a cui la carta brucia. L'accuratezza della temperatura è stata messa in discussione,
ma ciò non sminuisce l'importanza del romanzo, quale capolavoro della narrativa distopica.
Il genere distopico amplifica inquietanti elementi del mondo che ci circonda
e immagina le conseguenze di portarli all'estremo. In molte storie distopiche,
il governo impone restrizioni a cittadini riluttanti ma in "Fahrenheit 451" Montag capisce che è stata l'apatia delle masse
a permettere l'ascesa del regime vigente.
Il governo ha semplicemente sfruttato la scarsa capacità di concentrazione e l'interesse per i programmi frivoli e ha ridotto in cenere la circolazione di idee.
Alla scomparsa della cultura seguono quella dell'immaginazione e dell'auto-espressione.
Anche il modo di parlare delle persone è andato in cortocircuito, come quando il capo di Montag, il capitano Beatty, descrive l'accelerazione della cultura di massa: "Basta seguire l'evoluzione della stampa popolare.
Clic! Pic! Occhio, Bang! Ora, Bing! Là! Qua! Su! Giù! Guarda! Fuori! Sali! Scendi!
Uf! Clac! Cic! Eh. Pardon! Etcì! Uh! Grazie! Pim, Pum, Pam! Sunti dei sunti. Selezioni dei sunti della somma delle somme.
Fatti e problemi sociali? Una colonna, due frasi, un titolo. Poi, a mezz'aria, tutto svanisce."
In questo mondo arido, Montag impara quanto sia difficile resistere
quando non c'è più nulla a cui aggrapparsi.
Nel complesso, "Fahrenheit 451" è un ritratto del pensiero indipendente
sull'orlo dell'estinzione e una parabola della società complice della sua stessa combustione.

(Francesca Andriulo, 5At)

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